Ernesto De Martino: la terra del rimorso

19 Giugno 2016 • • Views: 679

Sabato 25 giugno, ore 17.30 alla Libreria Erasmo, via degli Avvalorati, 62
conferenza su
“Ernesto De Martino: la terra del rimorso. Echi di civiltà antiche nel tarantismo pugliese”
a cura dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti)

Sabato 25 giugno, ore 17.30, alla Libreria Erasmo, via degli Avvalorati, 62, si terrà, a cura dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) di Livorno, una conferenza sul tema “Ernesto De Martino: la terra del rimorso. Echi di civiltà antiche nel tarantismo pugliese”.

Appuntamento con la prof.ssa Sonia Giusti che ripercorrerà il viaggio etnografico di Ernesto De Martino nel Salento (giugno 1959) in una prospettiva storico-religiosa della realtà sociale di Ernesto De Martino, antropologo, filosofo e storico italiano, morto il 6 maggio del 1965, condusse nel giugno del 1959, con un’équipe formata da uno psichiatra, uno psicologo, un musicologo e un sociologo, una ricerca etnografica per studiare il tarantismo, antico rito contadino caratterizzato dal simbolismo della taranta – il ragno che morde e avvelena – e dalla potenza estatica e terapeutica della musica e della danza. L’obiettivo era verificare se il tarantismo fosse una patologia medica specifica o, piuttosto, la manifestazione molto fisica di un rito di passaggio. Il gruppo di De Martino raccolse interviste a donne e uomini morsi dalla taranta, o che avevano avuto un congiunto a sua volta colpito, oltre ad assistere in prima persona al delirio dei tarantati.

Dall’analisi dei dati e dal confronto tra le esperienze singole, De Martino colse alcuni elementi simbolici ricorrenti: il periodo della vita – la pubertà e, per le donne, il menarca – e l’ora del giorno, le dodici, in cui si consuma il primo morso; la recrudescenza ciclica, in alcuni casi annuale, dei suoi effetti; l’esorcismo e la visione di san Paolo, che annuncia ai posseduti l’imminente guarigione. Ogni elemento contribuisce a una rappresentazione liminale tra sacro e profano e avvalora la tesi del rito iniziatico, ripetuto nel tempo e ordinato da regole antichissime.

Comments are closed.