Piovono gabbiani alti

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Descrizione

“Piovono gabbiani alti” è la nuova fatica poetica di Aldo Galeazzi che chiama a raccolta e condensa in questo libro gli ultimi dieci anni di lavoro di scrittura. Conta 40 poesie, qualche racconto e una manciata di considerazioni teoriche, speculazioni intellettuali sui temi più disparati. Si compone di sei capitoli, l’ultimo dei quali, sulla poesia, ospita numerose voci che gettano uno sguardo rapido e significativo su quelle che possono o dovrebbero essere le coordinate poetiche del contemporaneo. Come sempre negli scritti di Galeazzi si trovano diversi livelli di lettura nei quali si intrecciano la celebrazione, il manifesto poetico, la memoria e l’incidenza politica che deve avere il poeta nella società in cui vive. Ovviamente ad abbracciare tutto questo rimane l’idea del veggente e del suo amore per tutti noi scandito e scolpito nell’incipit di questa nuova collana, Opus Night, diretta da Alessandro Granata Seixas e lo stesso Aldo Galeazzi, che recita così: L’atto poetico squarcia l’indistinta e rutilante cortina fumogena del Reale. Lo sguardo delibera un altro caos ordinato emerge la cosità della cosa.

Aldo Galeazzi

L’autore Aldo Galeazzi, classe ’73, vive e lavora a Livorno. Abbandona precocemente il Liceo Classico e ne  apre uno privato nella sua mente. La lettura degli autori  più diversi per nazionalità, stile e tempo rimane la costante di tutta la sua vita a partire dalla primissima adolescenza. La curiosità e la capacità di analisi sorprendenti. Come autore esordisce con la drammaturgia e la poesia in eventi cittadini d’occasione. La prima uscita pubblica come lettore delle proprie liriche è al fianco di Edoardo Sanguineti nel 1998 a Fivizzano, durante la manifestazione culturale: “Comunicare fa male”. Seguono numerose letture, le più recenti in occasione di una mostra del pittore Luca Bellandi (2008), e come interprete delle liriche di Piero Ciampi, nell’ultima edizione del premio dedicato allo chansonnier livornese (2008). Ha pubblicato versi in raccolte dal 1995 al 1999 e un libro di poesie insieme ad altri due amici scrittori per la “Tendere all’infinito” edizioni (2003). Numerose le collaborazioni per il cinema indipendente, da segnalare la parte in Traditore, lungometraggio di Michelangelo Ricci con Andrea Cambi, Carlo Monni e Paolo Ruffini. Nel 2006 partecipa ad un ciclo di trasmissioni settimanali a cura dell’associazione “Giorgio Caproni” per l’emittente televisiva Granducato. Nel 2008 è ospite di Paolo Ruffini in “Non è un talk show”. Nel 2009 collabora come attore alla rappresentazione dell’opera lirica “Il Fagiolo Magico” per la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno