Vittorio De Sica: l’umanità e basta

31 Gennaio 2017 • • Views: 655

50&Più Università di Livorno, in collaborazione con la Provincia di Livorno, Edizioni Erasmo Livorno, Centro Studi Commedia all’Italiana di Castiglioncello.

LEZIONI DI CINEMA

Auditorium del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di via Roma

Sabato 4 febbraio, ore 17.30

Vittorio De Sica: l’umanità e basta

A cura di Marco Vanelli

Secondo appuntamento, sabato 4 febbraio, con il Corso “Lezioni di Cinema” promosso da 50&Più Università di Livorno in collaborazione con la Provincia di Livorno, Edizioni Erasmo Livorno, Centro Studi Commedia all’Italiana di Castiglioncello.

Alle ore 17.00, presso l’auditorium del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di via Roma, 234, Marco Vanelli parlerà di “Vittorio De Sica: l’umanità e basta”.

Nato a Sora, in provincia di Frosinone, il 7 luglio 1902, Vittorio De Sica crebbe a Napoli, in una famiglia povera. De Sica iniziò a lavorare prestissimo e a sedici anni fece il suo debutto in teatro. Nel 1923, entrò nella compagnia di Tatiana Pavlova: in pochi anni diventò la star delle matinée e nel 1932 ottenne il primo successo cinematografico interpretando Bruno nel film di Mario Camerini Gli uomini, che mascalzoni!. Nel 1933, fondò una compagnia teatrale con la moglie Giuditta Rissone e Sergio Tofano.
Nel 1939, Vittorio De Sica dirige e interpreta Rose scarlatte, seguito da Maddalena, zero in condotta (1940), Teresa Venerdì (1941), Un garibaldino al convento (1942) e I bambini ci guardano (1943), che segna l’inizio della collaborazione con Cesare Zavattini. Nel dopoguerra, dal sodalizio con Zavattini nascono Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948), che vincono due Oscar speciali (l’Oscar per il miglior film straniero non esisteva ancora). Nel 1951, De Sica dirige Miracolo a Milano, tratto dal romanzo di Cesare Zavattini ‘Totò il buono’, e si aggiudica la Palma d’oro a Cannes (ex aequo con La notte del piacere di Alf Sjöberg). L’anno dopo, realizza un altro dei suoi capolavori: Umberto D (1952), sempre sceneggiato da Zavattini. Poi, Vittorio De Sica dirige Stazione Termini (1953), con Jennifer Jones e Montgomery Clift, e il film a episodi L’oro di Napoli (1954), con Totò, Eduardo De Filippo e Sophia Loren. Nel 1960, Sophia Loren è protagonista di La ciociara, tratto dal romanzo di Alberto Moravia, che le fa vincere Oscar e Palma d’oro per la migliore attrice. Il successo di pubblico che De Sica non aveva ottenuto con film come Umberto D, arriva da Ieri, oggi, domani (1963), Oscar per il miglior film straniero, e Matrimonio all’italiana (1964), sempre con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Il giardino dei Finzi Contini (1970), con Lino Capolicchio e Dominique Sanda, vince un altro Oscar.
Come attore, Vittorio De Sica ha partecipato a più di centocinquanta film, ha impersonato il maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto in Pane, amore e fantasia (1953), di Luigi Comencini, ed è stato protagonista di Il generale Della Rovere (1959), di Roberto Rossellini. Separato dalla prima moglie, De Sica ha vissuto con l’attrice spagnola Maria Mercader dal 1942. Nel 1968, ha preso la nazionalità francese per ottenere il divorzio (in Italia non era ancora possibile) e sposare la sua compagna.
Il grande regista è morto a Neuilly-sur-Seine, in Francia, il 13 novembre 1974, in seguito ad un intervento chirurgico.

Marco Vanelli è nato a Lucca il 27 marzo 1963. Laureato in Letteratura italiana contemporanea e in Storia del cinema italiano, insegna Lettere in una scuola media della Lucchesia.
Dirige la rivista di studi cinematografici «Cabiria», edita dal Cinit-Cineforum Italiano (Associazione di cultura cinematografica riconosciuta dal Ministero), di cui è vicepresidente. Da anni lavora alla ricerca di materiali relativi all’esperienza produttiva cattolica Orbis-Universalia, attiva nel secondo dopoguerra, per la quale collaborarono personaggi del calibro di Cesare Zavattini, Alessandro Blasetti, Vittorio De Sica, Luchino Visconti e Diego Fabbri. All’interno di queste ricerche nel 2003 ha ritrovato e fatto restaurare un cortometraggio dimenticato e ritenuto perso di Mario Soldati,
Chi è Dio? (1945), una delle prime opere neorealiste realizzate in Italia.

Nel Corso “Lezioni di Cinema”, articolato in una serie di incontri che si concluderanno nel mese di aprile, studiosi e critici cinematografici (Michele Cecchini, Pier Dario Marzi, Leonardo Moggi, Alessandro Tovani, Massimo Tria, Marco Vanelli e Massimo Ghirlanda) racconteranno i grandi registi italiani: Pasolini, Sorrentino, Leone, Scola, Amelio, De Sica, Monicelli.

Programma

Sabato 18 febbraio

Pier Paolo Pasolini: per un cinema di poesia

Michele Cecchini

Sabato 4 marzo

Mario Monicelli: la commedia viene da lontano

Massimo Ghirlanda

Sabato 18 marzo

Ettore Scola: cine e società

Alessandro Tovani

Sabato 1 aprile

Sergio Leone: C’era una volta…Leone

Leonardo Moggi

Sabato 8 aprile

Gianni Amelio: i “Sud” del mondo

Massimo Tria

Sabato 22 aprile

Paolo Sorrentino: il regista in più

Pier Dario Marzi

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