Zeroquarantotto: Presentazione a Livorno

28 Novembre 2016 • • Views: 746

Sabato 3 dicembre, ore 10.00

presso l’Ospedale di Livorno, viale Alfieri

Lucia Teresa Benetti

048

ZEROQUARANTOTTO

EDIZIONI ERASMO

Zero quarantotto virgola centocinquantatré. La mia patologia.

Sono una paziente non più alla ricerca di chi mi può curare, ma di chi mi possa ascoltare.

Perché sono corpo, ma anche cuore e anima”.

In un momento in cui la Sanità arranca e mutano gli assetti dei presidi ospedalieri configurando nuove realtà, Lucia T. Benetti è uscita in libreria con il suo nuovo saggio “048 – Zeroquarantotto” (Edizioni Erasmo) nel quale vengono prese in considerazione tutte le sfaccettature nel rapporto che coinvolge il paziente, il medico e la struttura sanitaria stessa.

L’autrice definisce il suo nuovo lavoro un ‘termometro’, un rilevatore di un malcontento che non travolge solo la persona che per motivi di salute si trova ad affrontare il pianeta Sanità, ma anche gli operatori tutti che , a fronte di nuove direttive, si sono trovati a ‘modificare’ rapporti già traballanti con la persona ammalata.

Non mi sono basata sulla mia esperienza personale” – puntualizza l’autrice – “ma sono andata in giro per l’Italia. Ho visitato realtà diametralmente opposte, ho parlato con pazienti, medici e infermieri…. ho solo documentato”. E questa documentazione si è presto trasformata in un saggio scritto in maniera semplice e veloce da leggere.

Semplice nel linguaggio, volutamente semplice, quasi a mettersi in contrapposizione a quello, spesso lontano e astruso per i più, della medicina ufficiale; veloce, perché non è un’analisi politica o sociologica. E’ un racconto di buonsenso. Di domande che richiedono sensate risposte. D’interrogativi e di constatazioni che rilevano le tante assurdità e difficoltà, spesso gratuite, che ogni giorno sembrano spuntare nel mondo sanitario.

Il libro (prefazione del prof. Francesco di Costanzo, direttore Oncologia medica dell’ospedale di Careggi, Firenze) sarà presentato sabato 3 dicembre, alle ore 10, presso l’Ospedale di Livorno.

Insieme all’autrice saranno presenti la dr.ssa Maria Teresa De Lauretis, direttore generale dell’area vasta ovest (la nuova Asl), il dr. Maurizio Viti, Primario e noto chirurgo della città e la dr.ssa Samantha Cupini, medico oncologo di primo livello del nosocomio livornese. Coordinerà l’incontro la giornalista della Nazione, Maria Nudi.

Proprio l’autrice ha voluto che partisse dalla città che la ospita il debutto del suo saggio. Qui, a causa di un cancro che l’ha colpita, è stata operata e curata, qui ha trovato, lei veneta arrivata nella città labronica da poco, nuovi amici e qui ha potuto costatare le tante buone qualità che medici ed infermieri si sono prodigati a regalarle, al di là di una struttura che lei, inizialmente, definiva “respingente”.

Ma, il messaggio in più che differenzia questo saggio ad altri simili è la richiesta a gran voce che l’umanizzazione rientri nei luoghi di cura. Che le persone malate ritornino a essere viste come Persone e non più solo come un numero di un letto, una cartella clinica, un caso da risolvere.

Perché se è vero che la medicina ha fatto passi da giganti nel curare mali fino a poco tempo fa definiti incurabili, è altrettanto vero che il rapporto fra la persona ammalata e gli operatori si è sempre più andato ad affievolire, se non a scomparire, portando solo un malessere in più. Malessere tangibile anche in quella nuova ondata di denunce che va ad ingrossare i casi raccolti sotto la definizione di medicina difensionistica. “Perché – prosegue Lucia Benetti – sono corpo, ma anche cuore ed anima” . Ed è in questa frase che sta racchiusa tutta la speranza che ogni malato vorrebbe poter alimentare, vorrebbe ricevere, vorrebbe toccare con mano. La stessa speranza che anche molti medici e operatori sanitari si trovano a richiedere per poter fare il loro lavoro in maniera coscienziosa e attenta. E, allora, solo un sincero confronto fra tutte i soggetti attivi potrà portare quei benefici che tutti auspichiamo. Potrà portare chiarezza e, chissà, anche ristabilire quella fiducia ormai persa e riportare la centro della questione soprattutto la PERSONA.

Lucia T. Benetti è nata a Valdagno (Vicenza) e vive a Livorno. Con “Non sempre vince Golia”, pubblicato dalle Edizioni Erasmo nel 2014, ha ricevuto una segnalazione d’onore al XXXII Premio Firenze-Europa

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