Descrizione
Che odore emanano le pagine del Giornalino di Gian Burrasca? Il profumo grasso di stufati e minestre cucinati ogni giorno in casa Stoppani, il grato profumo della crema al cioccolato e alla vaniglia e delle gelatine tremolanti preparate per feste da ballo e i matrimoni, ma anche l’olezzo della terribile minestra di magro servita ogni venerdì al collegio Pierpaoli, per non parlare dell’aroma della celeberrima pappa con il pomodoro.
A 100 anni dalla nascita di Giannino Srtoppani, Ursula Galli ha schedato tutti i piatti che compaiono nel libro di Luigi Bertelli, in arte Vamba, e li ha usati come pretesto per una rilettura del periodo storico in cui è ambientato.
I tempi di Gian Burrasca sono quelli in cui si è ormai codificato nel centro Italia il pranzo borghese tradizionale e sono i tempi in cui si sta riaffermando a Firenze, anche sulle tavole dei nobili e dell’alta borghesia la cucina tradizionale toscana, mentre nei cinque anni successivi, si servivano sulle tavole dei ricchi soprattutto piatti e vini francesi.