La pasticceria a Livorno. Storie e ricette

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Descrizione

La stiacciata, che nel livornese prende il nome di schiacciata, è un dolce di lievito dalla forma a cupola, ma basso nella struttura mentre il suo cugino prossimo, quello pisano, che gli contende l’appartenenza, è un dolce che vien generalmente cotto in una formella dai bordi alti che ne defi nisce la forma. Riguardo alla paternità della schiacciata il dubbio rimane esplicito, anche se il Cestoni nel 1699, in una lettera al suo amico editore Antonio Vallisneri, afferma che il Venerdì Santo è “uso comprare zucchero, zafferano, anaci, spezie e pepe per fare certe torte di Pasqua che a Livorno chiamano stiacciate e poi altre coserelle col nome di sportelline per li bambini…”.

Paolo Ciolli

Paolo Ciolli nasce a Livorno nel 1949 nel popolare quartiere di Borgo S. Iacopo, da babbo Amedeo, fiorentino di nascita, e da mamma Anna Maria, livornese di origine lucchese. Da quest’ultima raccoglie la passione della cucina popolare, l’arte del risparmio nella spesa e il modo migliore di allestire un piatto. Da Amedeo apprende il gusto ed il garbo del buon mangiare fiorentino, che trova nella linearità dell’esecuzione l’esaltazione del cibo utilizzato. Il libro, il quarto di una serie dedicata al cibo e agli aneddoti che possono nascere intorno a quest’ultimo, esce dopo “I pesci della Terrazza” (2006), “Il Cacciucco” (2007) e “La cicciaccia” (2008). “La pasticceria a Livorno” è un prontuario di spiegazioni e curiosità legato al mondo della pasticceria.