Echi dall’oblio

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Descrizione

La storia di uomini e donne travolti dalla seconda guerra mondiale, dalla resistenza e anche dal dopoguerra.
Sullo sfondo una geografia perfettamente riconoscibile: la Toscana tra Livorno, Pisa e Firenze. Molto più di un romanzo: perfetto come noir eppure troppo ricco per essere ridotto a genere. Al tempo stesso grande affresco storico e appassionato racconto delle inevitabili solitudini degli sconfitti. Bellissimo.(Dalla prefazione di Francesco Niccolini).
Un libro da non perdere il primo romanzo pubblicato dalla nostra casa editrice. Un quadro, oseremo dire realista, della realtà di un paese diviso non solo dalla guerra ma più profondamente nelle coscienze.
La scelta di un giovane che entra nelle fila partigiane più per caso che per adesione profonda e vive storie di guerra e una quotidianità fatta di pericoli e fatiche.
Luigi Pilo, recentemente scomparso ha voluto pubblicare con noi questo splendida storia e di questo gli saremo sempre grati.

Luigi Pilo

E' un vecchio giornalista (87 anni) dell'"eta' del piombo", quando ogni riga, ogni titolo, ogni pagina di giornale veniva composta in piombo fuso, colato in apposite forme con procedimenti lenti e complessi, ben diversi da quelli attuali. Nell'immediato dopoguerra trova lavoro presso le truppe alleate grazie alla sua conoscenza dell'inglese, ma presto la disoccupazione dilaga e tutto a Livorno diventa piu' difficile. Intanto Pilo colitva il suo hobby: scrivere racconti brevi, abitudine presa durante la guerra, in Marina, sulle unita' di vigilanza prima, sui convogli che rifornivano le truppe in Africa poi. Spinto dalla moglie ne invia uno - senza particolari aspettative - al direttore (nonche' fondatore e proprietario) del quotidiano "Il Tirreno", Athos Gastone Banti. Il racconto viene pubblicato e da li' inizia una collaborazione che portera' Pilo all'iscrizione all'Albo professionale. Le alterne fasi della vita del quotidiano lo portano poi a Firenze, a gestire un ufficio stampa, ma quando gli viene proposto di rientrare al giornale (che nel frattempo ha ripreso la storica testata "Il Telegrafo") non ha esitazioni, e durante la direzione di Carlo Lulli viene nominato capo redattore. E' ancora in forze al quotidiano quando senza preavviso, il 31 luglio 1976, la proprieta' ne annuncia la chiusura. Il personale, licenziato in blocco, occupa lo stabilimento e continua a pubblicare il giornale con la testata "Il Tirreno". L'allora sindaco Nannipieri coraggiosamente appoggia l'iniziativa requisendo lo stabilimento e collaborando allo scioglimento della crisi. Pilo, gia' in eta' pensionabile, partecipa all'occupazione fino a che la soluzione non viene raggiunta, poi si ritira in campagna dove, tra l'erba da falciare e il pollaio da accudire, razzola tra i suoi ricordi. Tra le molte letture, si imbatte nella sentenza di Jorge Luis Borges: "Tutti i romanzi, anche i piu' belli, implicano riempitivi, mentre il racconto deve essere essenziale. In genere, il romanzo mi sembra una debolezza della carne". Ma e' troppo tardi: ha gia' scritto Echi dall'oblio.