Linee di fuga. Stretti in un cinquino rosso corallo.

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Descrizione

In un mondo in cui tutti vogliono spiegare tutto, un libro di storie di persone che sono in fuga, che scappano senza dare spiegazioni.
Fughe diverse, dagli altri, da se stessi, fughe dalle paure, dalle ossessioni, fughe premeditate o improvvisate. Ogni racconto è come un piccolo libro con un personaggio, un luogo e un tempo in cui si svolge l’azione. Ogni storia è diversa per il suo straordinario vivere, storia è una parte di qualcosa. Tutto questo in compagnia di una magnifica cinquecento rosso corallo con il suo glamour tutto italiano, un’auto “Bambina” tipo F del 1967 targa LI 124 mila e rotti, carrozzeria perfetta, cappottina nera, ruote e cerchioni come nuovi. È la testimone meccanica di tutte le storie che compongono il libro e che passa di mano in mano, di vicenda in vicenda.
Solo lei, questa mitica auto, potrebbe raccontare a ciascuno dei suoi proprietari la vera storia, ma solo l’ultimo, uno scemo, troverà la chiave di volta di tutto. Lui riuscirà a parlare con la cinquecento come fa da sempre con gli alberi e gli animali e da quel momento l’auto non passerà mai più di mano in mano.

C’eravamo isolati con l’auto in una grande radura sotto al monumento di Ciano, là il bosco si diradava e la luna scolpiva vaghe forme e ombre lattiginose.
Il mio cinquino rosso corallo serie “F” del 1967, targa LI 124 mila e rotti, carrozzeria praticamente perfetta, cappottina nera, ruote e cerchioni come nuovi, nonostante i suoi spazi ridotti, quella sera, mi era sembrato una grande stanza.
Nel ricompormi avevo scoperto che la mia coscia per tutto il tempo era rimasta in contrasto con il duro pomello del cambio; ora che mi ero sollevato per ritornare al posto del guidatore, sentii un dolore lancinante.
Lei continuò a sorridere con gli occhi stretti come fessure. Mentre pudicamente si rivestiva continuò a ridere guardando le mie ginocchia su cui era ancora impressa l’impronta “Fiat 500” che sporgeva in leggero rilievo sul tappettino.

Leonardo Gonnelli

Leonardo Gonnelli, nato il terzultimo giorno dell’anno 1962, lavora e scrive a Livorno. Lavora soprattutto di giorno, scrive la notte. E’un uomo che non dorme. Per questo molti si domandano se sia normale e come faccia ad avere ancora una moglie ed una figlia accanto. È autore del libro “Lo Scoglio della Regina” (Livorno, 2008).