STORIE IN MOVIMENTO. 1987-2013

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Descrizione

La storia della città. Eventi e personaggi attraverso le foto di Riccardo Repetti e con i testi di Elisabetta Arrighi.

Riccardo Repetti

Ci sono i grandi fatti di cronaca nera – dalla tragedia del Moby Prince al terribile rogo dei bambini rom – che spesso segnano la vita di una città e dove la capacità di cogliere l’attimo, lo sguardo, il protagonista fanno conquistare alla fotografia una forza narrativa straordinaria.
C’è la vita economica di Livorno a cominciare dal porto, con i suoi giorni felici ma anche gli scontri, le tensioni sindacali memorabili (contro i decreti Prandini). E poi i funerali degli uomini e delle donne che hanno fatto la storia della città: l’addio a Edda Fagni, a monsignor Ablondi, a Italo Piccini, per citarne alcuni.
Scorrono anche i fotogrammi con Carlo Azeglio Ciampi, il Presidente, la figura più importante che Livorno abbia espresso. E i fotogrammi del cinema con i set di Paolo Virzì. Per arrivare al calcio, agli amaranto, sempre lì dietro la porta avversaria per catturare il gol, l’emozione, il trionfo: fino alle immagini indimenticabili del primo ritorno in serie A.
è un po’ tutta la Livorno contemporanea e i suoi momenti chiave che scorrono nelle fotografie di Riccardo Repetti, fotografo di quotidiano, del Tirreno, il giornale della città, che con la città vive a braccetto da oltre 130 anni. Immagini che arrivano da un osservatorio privilegiato, da una prima linea dell’informazione che ti impone di essere sempre al pezzo, sempre presente, sempre primo.
è con questo privilegio professionale che il viaggio fotografico di Repetti ci riaccende emozioni e riannoda i fili collettivi della memoria. Anche perché le didascalie di Elisabetta Arrighi sono molto di più: sono i ricordi del cronista che taccuino in mano quei fatti li ha seguiti e narrati immergendosi in profondità e oggi ci restituisce non solo la precisione degli eventi ma lo spirito del dietro le quinte.
È un percorso che ci consente di ricordare e al tempo stesso di guardare avanti. Cogliendo nei fatti, nelle facce, nelle storie, che spingono alla costruzione di un inevitabile punto di vista anche se Repetti non vorrebbe mai mostrarci con evidenza il suo, una chiave per capire come è cambiata la città e come potrebbe cambiare. (Dall’introduzione di Roberto Bernabò)