Sono morto una notte di luglio

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Descrizione

Non che mi fossi aspettato una folla da stadio, né un corteo di zelanti adulatori come quelli che, in vita, mi giravano spesso intorno, e neppure quei giornalisti e quelle telecamere che spesso mi avevano gratificato e talvolta insultato. Non mi aspettavo neppure gli opportunisti dell’amicizia, quelli che nei momenti felici erano “amici di Paolo”, che spesso sedevano alla mia mensa o che mi invitavano alla loro per esibirmi come un gioiello di famiglia. E non mi aspettavo neppure colleghi (ma un paio c’erano), dirigenti federali, stendardi e bandiere. Capii, d’un tratto, cos’era che mi aveva spento. Era la “morte civile”, della quale avevo letto e sentito parlare senza immaginare la ferocia con la quale sapeva aggredire…

PAOLO BERGAMO e VALBERTO MILIANI

 

 

Paolo Bergamo

È nato a Parrana San Giusto a due passi da Livorno il 21 aprile 1943. La “malattia” per il calcio che dalle giovanili  dell’US Livorno lo aveva portato alla serie C con Pietrasanta Carrarese e Pesaro non gli aveva impedito di diplomarsi brillantemente in ragioneria. Interrotta la carriera sportiva per un grave  infortunio chiede e ottiene, seppur fuori età, di cimentarsi con l’arbitraggio bruciandone le tappe: Dal 1968 al ’70 in Lega Dilettanti, nel 1973 in serie C, nel 1974 in serie B e dal 1975 al 1988 in seie A. Nel 1978 diventa internazionale e per un decennio è uno dei iù prestigiosi arbitri espressi dal nostro calcio a livello mondiale.

Nel suo “palmares” figurano tutti i premi ai quali un arbitro può aspirare in carriera:nella stagione 1970-71 il “Giacomo Bertolio” quale miglior arboreo in serie D; nel 1971-72 l’”Ermanno Silvano” quale miglio arbitro in serie C; nel 1973-74 il “Vincenzo Orlandini” per il miglior arbitro in serie B,nel 1975-76 il “Florindo Longagnani” per il migliore in serie A; nel 1976-77 il “Seminatore d’oro”, nel 1980-81 il “Giovanni Mauro” come miglior arbitro internazionale, nel 1983-84 il “Generoso Dattilo”, ancora come migliore internazionale; nel 1993 “Stella d’argento” al merito sportivo del Coni. Raggiunti i limiti di età lascia il fischietto e diventa membro delle Commissioni Arbitri Uefa e Fifa e, dal 1999 al 2005, designatore della C.A.N. per le gare di serie A e B.

Valberto Miliani

E’ nato a Portoferraio il 2 luglio 1938. Terminati gli studi a Pisa si è trasferito a Milano dove ha percorso l’intero iter della sua carriera, prima come dirigente di case editrici specializzate nel campo turistico e nella ristorazione e poi, dal 1984, al F.C. Internazionale in veste di responsabile dell’ufficio stampa e direttore per undici anni di “Inter Football Club”, organo ufficiale della società e direttore del centro coordinamento Inter Club. Tornato in pensione nella sua Toscana vive tra l’isola d’Elba e Castellina Marittima dove ha ricoperto per dieci ani il ruolo di assessore comunale.

E’ autore di libri : “La Mensa”, “Altobelli gol”e “Zenga n°1” (scritti a due mani con Gino Bacci), “Matthaus campione del mondo” e “Armando Picchi uomo e campione”.

 

 

Dalla Prefazione di Gino Bacci

Bergamo e Miliani hanno scritto, a quattro mani, quella che non è una sinfonia , ma una scorbutica storia di sport e di vita. Non pochi, leggendola, si faranno prendere dal tarlo del sospetto che insistentemente corrode. E’ il prezzo che gli autori hanno messo in conto. A quanti ne restano immuni sarà possibile far luce  sul grande mistero di calciopoli e staccare dalla pelle di chi ne è estraneo un’etichetta ingiusta se non addirittura infamante. Per loro la lettura di questo libro non sarà un impegno vano.